La seconda settimana di “prova” per gli aspiranti concorrenti di Chosen 9 lascia spazio a diverse situazioni e chiarimenti.
Carlos, durante gli ultimi giorni, continua a divertire e intrattenere i compagni con canzoni e aneddoti relativi alla sua carriera. Alex, allora prende la palla al balzo e cerca un chiarimento: “ascolta bello, io apprezzo il tuo essere ok? Però sei veramente un sacco egocentrico, troppo! Parli sempre di te e forse non tutti sono così crudi da dirti che a un certo punto non ci interessa più di tanto di come hai raggiunto tanti followers su instagram.” “Ah già... certo.. e sentiamo di cosa dovremmo parlare? Di te?”, Alex si scansa dalla vicinanza assunta da Carlos e replica “non parlarmi con questo fare di “sfida”, ti sto dando un parere da sconosciuto. Sai cosa mi è arrivato di te? Egocentrismo e superficialità. A partire dalla frase della scorsa settimana quando avevi dato l’idea del gioco di gruppo, era una bella idea e l’hai fatta morire li per fare il divertente... è bello far ridere ed essere simpatico non fraintendere, però non sei un giullare. Non ho mai visto un lato un pò più serio di te, sarebbe bello se ogni tanto ci parlassi anche di cose interessanti, tipo quanto è stato difficile cambiare sesso non so... è solo un osservazione” “ok. Posso parlare ora? Hai finito il tuo monologo? Bene. Io non sono venuta qui per commiserarmi della mia storia, e questo conferma quanto già pensavo la prima settimana” Alex la interrompe “NON É QUELLO CHE HO DETTO, e non provare a riprendere ciò che hai detto nelle domande e risposte che è deplorevole” “MA CHI SEI PER DIRMI NON FARE QUESTO, NON FARE QUELLO? ABBASSA LA CRESTA BELLO! E poi lo dico ad altissima voce, non sono qui per farmi commiserare come forse vuoi fare tu!” Alex sta per sferrare un ceffone sul viso di Carlos poi un urlo di JC lo ferma: “Alex No!! Non arriviamo alle mani!” “Sta insinuando che sono venuto a Chosen solo per parlare della mia gamba!” Poi si rigira verso Carlos e guardandola negli occhi le dice: “Tu non sai niente di me, non sai chi sono, che ho fatto, i miei sogni, i miei obbiettivi, niente. NON PERMETTERTI MAI PIÙ di giudicare i miei intenti ne tantomeno di mettere bocca sulla mia storia, altrimenti non mi ferma più nessuno.”
Jc ne parla con Carlos: “che combini?” “Jay! Ma veramente? Adesso è colpa mia! Sta giudicando come se non ci fosse un domani!” “No amo, non ha giudicato, ha detto la sua, ha detto che TI ha trovato egocentrico e superficiale, non ha messo in discussione il tuo essere, anzi ti ha dato anche un consiglio, tu invece ci sei andata pesante cazzo! Mi stavi facendo salire il nervoso anche a me” “ma hai visto come mi stava per aggredire?? È aggressivo!” “Beh amo è un uomo e come tutti gli uomini non sono bravi con le parole, ma glielo stavi togliendo dalle mani quello schiaffo!” “Quindi proprio così? Lo difendi a spada tratta?” “Sai che ti dico quello che penso, hai cagato fuori dal vaso”
Poi Carlos in confessionale: “forse ho esagerato. Sono partito prevenuto nei suoi confronti lo ammetto, e non è stata carina la mia uscita sul suo problema... si può tornare indietro? Uff..devo rimediare”.
Anche Ramses lega molto con Carlos e Jc e durante una serata si apre ai suoi nuovi amici: “È bello che abbiano messo persone con storie così diverse insieme, abbiamo tutti molto da raccontare” Jc ironizza: “Il nano, il trans e la checca” Gli altri due ridono poi Ramses continua : “Beh qui checche lo siamo tutti e tre” ridono di nuovo “però dai siamo un pò fatti per essere amici noi ahaha, probabilmente siamo tutti passati dalla stessa strada” Jc dice “devo dire la verità, la mia omosessualità non è mai stata in primo piano, il nanismo vinceva sempre, più immediato” Carlos invece: “Io si, ho percorso una strada complicata però non è stata dura l’omosessualità in quanto tale, il mio è stato più un discorso legato al cambiamento di sesso”, Ramses incalza: “cioè mi state dicendo che non avete ricordi o traumi legati alla vostra adolescenza relativi alla vostra sessualità?” Jc nega con la testa: “non bullismo, ma è una storia più lunga, ve la racconterò a tempo debito” Carlos annuisce: “anch’io”.
“Beh allora siete stati fortunati!” “Perché a te che è successo?” “Haha quello che oggi è all’ordine del giorno, ero la preda preferita dei bulletti a scuola, sono stato picchiato, buttato nei cestini della spazzatura, la testa nel water, i film sanno dare grandi spunti! Haha. In realtà sono fortunato, sono nato con una personalità positiva e reattiva, non ho mai pensato avessero ragione, mai pensato di togliermi la vita. L’episodio più forte è stato quando un bambino una volta mi ha detto “fottuto frocio, tua madre deve vergognarsi di avere un figlio come te”, creò mille dubbi in me, mi mise nei panni di mia madre, non mi ci ero mai messo, deve aver sofferto poverina, non deve essere stato facile, sopratutto per una donna sola che vive nella campagna di uno stato del centro america, dove Trump è visto come un Dio.
E li mi sono chiesto se veramente si vergognasse di me, se essere diverso potesse coinvolgere altre persone, non solo me.” I due ragazzi ad ascoltare la storia dell’amico si commuovono, ma Ramses continua : “oh no, non piangete, mi vedete oggi come sono sorridente? E poi sapete mia mamma cosa mi rispose quando glielo chiesi?” “Cosa?” “Io sono orgogliosa di te, non permettere agli altri di cambiarti perché sei la gioia più grande che Dio potesse donarmi, e sei così grande proprio perché sei così, non pensare mai, mai, mai più di essere un motivo di vergogna per me”
Quelle parole sono impresse nel mio cuore per sempre. È stata una ventata di puro amore. Ha cancellato ogni mio dubbio. Voglio dire, da allora ho iniziato anche a fare il cosplayer e a vestirmi da principessa disney senza vergognarmene! Hahah”
Poi il ragazzo in confessionale: “Credo sia importante raccontare la propria storia per chi ci segue. Ci sono ancora tante persone che non sanno cosa significhi l’amore al di la del sesso, della razza dell’orientamento sessuale, ci sono ancora tante persone che si tolgono la vita a cause dei giudizi della gente, ed è giusto dare messaggi positivi”.
Dominique cerca diverse volte di approcciare Hunter: “hey ciao!” “Ciao, come stai?” “Bene grazie! Che bella giornata oggi eh?” “Molto!” “Come ti trovi qui dentro?” “Bene, molto bene! Tu?” “Bene grazie!”
E ancora : “hey!” “Ciao dominique!” “Come stai Hunter? Hihi mi piace come pronunci il mio nome, l’accento lo fa sembrare più carino!!” Il ragazzo sorride: “haha ok, beh ma è un bel nome! Francese?” “Si esatto! Come fai a saperlo?” “Beh a orecchio, Dominique non suona molto americano!” La ragazza ride.
Poi Hunter parla col confessionale: “Dominique si comporta in modo strano. È carino in realtà, si vede che sta cercando di approcciarmi ma poi finisce le frasi, non sa più che dire..non vorrei che si senta in soggezione, è buffa”
Anche Dominique si confida col confessionale: “Sono una scema, non riesco a fare un discorso di senso compiuto, quando ride alle mie battute penso che devo farne subito un’altra ma li per li non mi viene e allora sto zitta e non gli scrivo più, mi sembra di essere tornata alle superiori”.
Ma nel frattempo Hunter continua a legare con Irina. “Comunque ti rendi conto che senza conoscersi eravamo reciprocamente l’uno il SI dell’altro?” “Cavolo è vero! Haha beh evidentemente c’è feeling mio caro” “cavolo si! Dai facciamo un gioco, io do due opzioni e al mio tre diciamo quello che preferiamo, vediamo su quante cose siamo d’accordo: mare o montagna? 1.2.3 ed entrambi rispondono “mare”. “Ok questa era troppo facile” “vai un’altra” “ok. Amore a prima vista o amore nel tempo?” “1.2.3” Hunter risponde “a prima vista”, Irina “nel tempo” ok andiamo avanti: “famiglia o amici?” “1.2.3” Hunter risponde “famiglia”, Irina risponde “amici” il ragazzo allora fa una battuta “ok, la nostra questione di feeling già si è spezzata ahahah” la ragazza ride insieme a lui, poi fa spallucce “è anche vero che le idee diverse intrigano”
Aubry è in lacrime dopo le parole di Betty: “Questo è bullismo, non può passarla liscia” Nadiya le da man forte “purtroppo alcune persone non hanno tatto e non si mettono nei panni delle altre persone per capire quanto possono ferire”
Betty, alla quale arriva la voce, va da Aubry e chiede: “stai piangendo per qualcosa che ho detto io?” “Si, non fare la finta tonta! Hai detto : guardati allo specchio che di desideri ce ne sarebbero tanti da esprimere! Sei cattiva!” la ragazza strabuzza gli occhi, le viene quasi da ridere: “scusami, non me ne sono resa conto, quando sono arrabbiata dico cose che non penso” “stai anche ridendo! Cioè veramente?” La ragazza non si trattiene e sorride “scusa, scusa! É che la frase suonava proprio da me e mi fa ridere il fatto che non ricordo di averla detta, si sono stata un po cattiva, ma dai era una discussione un pò blanda, su” “non sminuire! Per me è stata offensiva! Non meriti un posto qui dentro!”
Poi Betty in confessionale: “mi è venuto da ridere perché mi sono immaginata nuovamente la scena ed era divertente, davvero non ricordo di averle urlato quelle cose, ma sta facendo un pò troppo la vittima adesso, ho esagerato ma andiamo avanti dai”
Altre due storie da raccontare sono quelle di Matt e Alexander. I due ragazzi affrontano insieme un argomento che non potevano evitare, molto vicino ad entrambi: quello del sovrappeso. Entrambi hanno un passato da obesi e durante questa settimana i due le hanno raccontate al gruppo.
Matt: “Ho ascoltato la mia anima, le ho dato un nome e poi ho iniziato ad amarla. “Solo amando la mia anima nera – poi ride – ho potuto capire profondamente che farmi del male non mi rendeva una persona speciale, perché ero già una persona speciale e lo ero soprattutto perché non mi ero lasciato abbattere dalla vita e non avevo lasciato che la paura mi bloccasse”.
“Il mio percorso di dimagrimento è stato un cambiamento radicale che è partito da un nuovo approccio verso il corpo e nel mio rapporto con il cibo: ha mutato il mio modo di guardare al mondo, a me stesso e a tutto quello che mi aveva portato a diventare obeso. Molte persone pensano che le persone grasse siano un po’ stupide, e per colpa della loro stupidità siano diventate obese. Ci sono tantissimi stereotipi intorno all'obesità e al sovrappeso e pregiudizi che vanno in una direzione e anche in quella opposta. La persona grassa viene spesso trattata come se fosse debole, ma allo stesso tempo le si affida il ruolo della "pacioccona" o del “pacioccone” simpatico: non sono mai stato vittima deliberata e esplicita di pregiudizi, ma proprio dimagrendo e parlando con tante persone, mi sono reso conto che in fondo, l'idea che si ha di una persona che come me era molto sovrappeso, è spesso quella. La mia non è un'accusa e non voglio fare la vittima ma sull'obesità si mischiano troppi piani: salute, estetica, riconoscimento sociale e spesso si fa una gran confusione che non aiuta chi deve intraprendere un percorso di dimagrimento. Io non ho vissuto la mia obesità come un fallimento ma come un'esperienza: è successo, ho preso l'occasione per fare pace con me stesso.”
Alexander ascolta con le lacrime agli occhi, poi racconta la sua storia: “Vorrei essere o essere stato forte quanto te brother. Io invece ero un ex bambino normopeso, un nuotore professionista che amava gareggiare. Allenarsi però non era facile, anche perché l’allenatore aveva la brutta abitudine di pesarmi, come tutti gli altri, una volta a settimana, una pratica che secondo me ha dato il via ai disturbi alimentari di cui avrei presto sofferto.
Ci inventavamo qualsiasi cosa prima di salire su quella bilancia, ad esempio avevamo scoperto che con in capelli asciutti si perdeva qualche grammo, era troppo stressante, cosi ho smesso lo sport agonistico, intorno ai quindici anni, quando avevo un peso perfetto.
E di fronte alle giornate improvvisamente vuote ho iniziato a deprimermi.
Avevo una specie di ribellione verso l’alimentazione tradizionale a favore dei fast food, così a 16 anni peso 76 chili, a 18 ne peso 95 fino a toccare i 110 a 20.
Nella sfortuna ho avuto almeno la fortuna di avere un corpo muscoloso, quindi riuscivo comunque a muovermi, a quel peso si respira male e a volte si è obbligati a stare quasi immobili.
Tutti pensavano a qualche disfunzione. In verità nella maggior parte dei casi non è così. Io sono il classico individuo dai ‘geni risparmiatori’, se non sto attento immagazzino più degli altri, punto.
A questo poi si sono aggiunte la depressione e lo sguardo cattivo e assurdo degli altri: vivere da obeso è difficile, tutti ridono, ti dicono ‘come ti sei ridotto, se dimagrissi 40 chili forse ci verrei con te’. Ma la causa principale dell’aumento di peso è stato un enorme squilibrio emotivo, l’incapacità di gestire qualunque cosa della mia vita se non attraverso il cibo. Lo stress incontrollato, il cibo che diventa al pari di una droga. Le cose possono cambiare solo quando capisci che puoi mangiare tutto il cibo del mondo ma i tuoi problemi restano identici. Ero costretto a comprare due posti quando volavo in aereo. “Dicono che costiamo, che pesiamo sulla collettività, ma anche un malato di sclerosi multipla pesa, eppure nessuno lo colpevolizza. Per non parlare della vita sessuale-sentimentale! Non apro questa parentesi!” Il ragazzo la prende sul ridere.
“Poi ho scoperto la pallavolo. E vabbè non sto qui a rompervi ancora su come questa disciplina mi abbia salvato”
Da tutti i compagni parte un applauso per le due storie.
Poi Christmas in confessionale: “è stato bello ascoltare le loro storie, Matthew ha un approccio un pochino più positivo, Alexander più Malinconico, credo dipenda dalle personalità, comunque sono due persone che hanno passato tante difficoltà e ne sono uscite vincitori. È stimolante averli accanto, sono davvero due energie positive.”