Beh che dire dopo
una settimana e qualche giorno è ancora presto per sbilanciarsi ed esprimere
pareri sui caratteri e le personalità dei 16 concorrenti.
Come spesso accade a persone che si conoscono per la prima volta si vengono a creare simpatie, discussioni e scambi di opinioni del tutto leciti e che fanno parte dello stesso gioco.
Interessante il
dibattito orchestrato da Ollie che però come ha suggerito Alice, vista da fuori più che l'elemento forte
dell'edizione , pare l'anello debole della catena.
Cara Ollie, chi
vieta di utilizzare il proprio vissuto personale per accattivarsi almeno
inizialmente voti? Non trovo che nessuno dei concorrenti abbia sfruttato
questo elemento ci troviamo di fronte a una società multiculturale e
variegata dove ognuno ha una storia.
C'è chi cela la sua storia dietro mille sotterfugi per non farla venire a galla e chi non ha problemi a raccontarla, parlarne e a mettere le cose fin da subito in chiaro. La violentata, la ragazza madre, il gay ecc sono tutte parti dei vissuti di questi concorrenti, sono parti che hanno costituito le persone che sono diventate adesso.
Ollie tu invece più
che di storie parlavi di etichette. Vuoi attirare
l'attenzione su di te facendo la sovversiva e quella che non rispetta le
regole, la "cattiva ragazza".
Un dato oggettivo: Ollie è l'unica che non ha pensato a una frase per descriversi, un suo motto... Il compito che vi avevo dato aveva per me uno scopo ben preciso che sarà spero per voi lo spunto su cui riflettere durante questa edizione di Chosen: Siamo nel 2012 l'immagine e il primo impatto sono determinanti in una società frenetica come la nostra in cui è pieno di concorrenza e offerta.
Se dovessi
esprimere un giudizio a questi livelli iniziali trovo che 15 concorrenti
hanno confezionato storie capaci di legarsi al vissuto personale delle persone
che possono leggere questo blog.
Uno degli ultimi modi per promuovere i giovani artisti, e i protagonisti di reality in America è utilizzare la strategia dell'economia affettiva, l'audience si lega,si immedesima e tifa per i concorrenti, non solo per la loro bravura o per una loro particolare attitudine o caratteristica, ma soprattutto,grazie ai loro vissuti ampliamente narrati attraverso riprese,montaggi, testi ben congeniati. Una strategia a cui lo studioso di media Henry Jenkins attribuisce la parola di Lovemark.
Rimane un ultima concorrente Ollie che ha confezionato la propria storia partendo non da un vissuto ma da una caratteristica intrinseca alla propria personalità.
Si può comprendere
benissimo che questo potrebbe rivelarsi come una carta vincente oppure proprio
come il fattore penalizzante, le caratteristiche della personalità sono
obbiettabili, soggettive e spesso criticabili. Quello che conta però in
un reality, anche se non ne sono esperto, penso sia, non attirare l'attenzione,
ma mantenerla.
Scopriremo chi di voi riuscirà a riuscire in questo
scopo e non importa come se semplicemente essendo se stessi o recitando
una parte, vedete a lungo chi recita ha sempre un elemento che lo tradisce
sta poi ai lettori decidere se continuare a sostenere o no quel candidato alla
corsa verso il podio
Nessun commento:
Posta un commento